ART IN MUSIC

"Art in Music è il mio universo interiore che in qualche modo emerge e cerca di rendere tangibile la propria identità unica. Attraverso i colori, le emozioni si accendono e si entra in un sogno in cui le forme danno corpo all’anima, diventando un bisogno essenziale e un viaggio in cui l’inconscio crea connessioni fantastiche con la realtà. Le mie mostre sono accompagnate sempre da musiche o da concerti da me composti"

LASCIARSI TRASPORTARE

"I miei dipinti non riproducono il reale, hanno una propria identità e di solito non vanno spiegati come non va spiegata una musica: nascono con lo scopo di stimolare l’immaginazione e la fantasia di chi li osserva e, attraverso anche la sensibilità, possono trasportare altrove"

musiche e dipinti davvero originali e unici

Sono molto soddisfatto che il frutto dei nostri lunghi dialoghi abbia anche dato luce a "Art in Music" un’opera unica audiovisiva dove la straordinarietà di Pasquale Colucci sta proprio nel creare un’opera completa. Non è facile che un musicista sia anche un bravo pittore e viceversa, inoltre considero le sue musiche e i suoi dipinti davvero originali e unici, un linguaggio con un marchio di fabbrica riconoscibile. Il dipinto è l’immagine della sua musica e la musica è il suono del suo dipinto, resteranno uniti per sempre, e qui sta la straordinarietà, Pasquale dipinge musica e suona forme e colori.


Patrick Djivas

“L’arte per me è una connessione attraverso l’inconscio, in un mondo tutto mio: una nuova realtà dove regna la fantasia che dà vita a nuove forme e suoni”

crea i racconti narrativi su tela

[…] Ed è proprio la natura assieme alle sue forme spesso invisibili all'occhio umano, a creare i tessuti - anche di derivazione organica - su cui Colucci crea i racconti narrativi su tela. Vi sono opere che sembrano trasposizioni di mappe metropolitane, dove i quartieri diventano fasce colorate, i prati zebrature bianco nere, le strade percorsi cromatici che attraversano tutto questo senza interferire coi loro colori ma affiancandosi ad essi. Lascia libero lo spettatore di affondare le sue percezioni in una sorta di pareidolia artistica: gli occhi di chi guarda non dovranno cercare forme riconoscibili nelle nuvole, come solitamente avviene, o negli oggetti inanimati ma bensì nelle tele, tra le forme colorate, nelle strade monocrome o nella campiture geometriche accostate talvolta a colori acidi, altrove più caldi. La natura, filtrata da timbri onirici, può anche ricordare in alcuni esempi il decorativismo della secessione viennese, in altre soluzioni, invece, forme genetiche riprese attraverso filtri colorati.

Arianna Fornasari (storico e critico d'arte)

UN'ESPERIENZA SENSORIALE audiovisiva

"Le mie mostre sono accompagnate sempre dalle mie musiche o da concerti. Ogni dipinto mi ha ispirato alla composizione di una colonna sonora che crea la giusta atmosfera meditativa nell'osservare i quadri"